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Un bicchiere di vino con un panino

Postato il 24 May 2021 da Elide Messineo
Sanremo 1982. Al teatro Ariston ci sono Claudio Cecchetto e Patrizia Rossetti per la conduzione della trentaduesima edizione della kermesse canora più conosciuta, amata e odiata d’Italia. C’è Vasco Rossi che canta “Vado al massimo” ma, nonostante gli apprezzamenti, la vittoria va a Riccardo Fogli con “Storie di tutti i giorni”. Come la storia di Sanremo – ma non solo – insegna, chi arriva primo non necessariamente è destinato ad ottenere più popolarità rispetto a chi arriva dopo. Di quell’edizione è sicuramente ricordato maggiormente il brano di Vasco Rossi ma ancor più del pezzo presentato dal rocker di Zocca è conosciuto, in Italia e nel mondo, il brano che si classificò secondo: “Felicità”, di Al Bano e Romina Power.

All’epoca i due cantanti erano una coppia anche nella vita reale e facevano sognare i loro spettatori: “Felicità” è uno dei brani più conosciuti in assoluto della loro produzione artistica ma anche uno dei brani italiani più popolari all’estero. Il brano, scritto da Cristiano Minellono, Dario Farina e Gino De Stefani, dava il titolo anche all’album della coppia. Il suo testo, semplice, è uno dei ritornelli più noti, impossibile non canticchiarlo anche solo pensandoci. Semplice, come lo è il concetto di felicità, che per molti sta nelle piccole cose e che, pensando ad Al Bano e Romina, non può che essere identificata in un “bicchiere di vino con un panino”. Se è vero che il vino, con il rilascio di endorfine, può regalare stati di piacevole ebbrezza, i carboidrati di un panino non sono da meno.



Per distruggere l’atmosfera romantica creata dalla canzone, si può spiegare scientificamente il motivo per cui un panino potrebbe rendere tutti più felici. I carboidrati sono stimolatori naturali della serotonina, il cosiddetto “ormone della felicità”: è anche per questo che prodotti come il pane o la pizza e i dolci ci danno quella momentanea sensazione di soddisfazione e buonumore. I carboidrati, inoltre, aumentano il livello degli zuccheri presenti nel sangue e nel momento in cui si verifica il calo, viene naturalmente voglia di mangiare ancora. Ovviamente mangiare tantissimi carboidrati è controproducente e no, non è questa la ricetta della felicità eterna che andiamo sempre cercando. Esistono però centinaia e centinaia di ricette che possono regalare piccoli momenti di gioia e soddisfazione, incluse le decine di declinazioni che si possono fare di un panino.

A seconda del paese e della zona in cui ci si trova, esistono molti tipi di pane e panini, da quelli più semplici ai più elaborati, che cambiano anche a seconda dell’utilizzo che si vuole fare. Dalla rosetta con il lampredotto, inzuppata nel suo stesso brodo, passando per i panini imbottiti di salumi, quelli col pomodoro, quelli al latte o il pan brioche con la Nutella, oppure quelli con i semi, michette e bocconcini, i sandwich, gli hot dog e i buns per gli hamburger, le arepas venezuelane a base di farina di mais, croque madam e monsieur. I panini imbottiti e i sandwich rientrano tra i re incontrastati dello street food, sono buoni a qualsiasi orario, ma soprattutto a tarda notte, quando appare come un miraggio il “paninaro” pronto a offrirti ogni tipo di golosità. Ci sono panini con pochi ingredienti e panini esplosivi, come quelli per il kebab, ripieni delle imbottiture più disparate; ci sono quelli freddi, rigorosamente con la mortazza se sei a Bologna, e quelli caldi, magari col formaggio filante che cola da tutte le parti, che sembrano impossibili da mangiare e ti senti un eroe quando riesci nell’impresa. Ogni scusa è buona per prepararsi un panino. Da gustare rigorosamente accanto a un bicchiere di vino. Ascoltando Al Bano e Romina, ça va sans dire.

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