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Radio Mercato Centrale

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28 September 2022

Un giorno per un anno: il party del Mercato

Ci siamo, il mese di festeggiamenti per il primo compleanno del Mercato Centrale Milano giunge al termine e non poteva che chiudersi con una grande festa!

Venerdì 30 settembre a partire dalle 19  il Mercato festeggia con un open party all’insegna delle bontà degli artigiani, della musica, dei colori e del tempo scandito da performance itineranti in tutto il Mercato. Una serata aperta a tutti… tutta da scoprire.

festeggia festeggia festeggia

 

Venerdì sarà anche l’occasione del Mercato di presentarsi alla città con un nuovo volto. Come una vera e propria galleria, il Mercato produce un nuovo progetto artistico site specific. Sì perché il Mercato, nato con l’obiettivo di rinnovarsi stratificando i diversi materiali come deposito di memoria, svelerà anche una nuova esposizione dei ritratti dei suoi artigiani, le maxi-affissioni che costeggiano la navata e che caratterizzano l’identità underground del Mercato.
Le nuove opere sono frutto della collaborazione con Manuele Geromini, fotografo professionista il cui lavoro si basa sull’utilizzo della fotografia istantanea. Le opere di Geromini, realizzate con la tecnica della doppia esposizione sulle ultime polaroid della produzione 2018 rimaste in circolazione, ritraggono i soggetti in modo aleatorio, impressionistico, come se catturassero il movimento istintivo e casuale di quel singolo istante dello scatto. Interpretazioni artistiche che si propongono di sublimare la realtà, di rappresentare la complessità del vissuto degli uomini e del corso degli eventi, che verranno mostrate e raccontate durante il vernissage “Istanti – Non vedo l’ora che sia adesso” del 30 settembre che precederà la festa. Appuntamento alle ore 18.

ISTANTI
Non vedo l’ora che sia adesso
di Manuele Geromini

Istantanee. L’attimo impresso sulla pellicola.
L’adesso sospeso, il qui e l’ora che prendono forma su pellicola.
È questa la visione di Manuele Geromini, che interpreta la fotografia come suggestione e percezione di un’illusione che cattura la realtà ma non corrisponde a tratti realistici. La realtà viene quindi sublimata e diventa espressione di una percezione istintiva, quasi casuale.
Nella doppia impressione – o esposizione – non c’è mai la volontà di esplorare il realismo, perché l’immagine è di per sé una delle infinite rappresentazioni possibili e quindi è necessariamente fuorviante, impressionistica.
Due istanti. La prima immagine ritrae ciò che viene percepito come evidenza e rappresentazione di qualcosa di conosciuto e assimilato, come il passato. La seconda immagine concerne un movimento spontaneo, non preordinato, come il futuro. Nella loro sintesi e fusione c’è un insieme di possibilità: è l’elemento mancante, compreso tra i due scatti, che racconta il quid che sfugge e suggerisce la complessità del genere umano, degli eventi e delle cose.

 

 

 

MANUELE GEROMINI
Nel 1996 lavora per l’archivio F.lli Alinari di Firenze come direttore e ritrattista nella mostra “lo e il suo doppio”, che si svolge nella cornice del Castello Sforzesco di Milano. Privilegia nella fotografia la ricerca estetica, poco legata all’ambito commerciale ma proiettata verso l’arte e la percezione del non reale. Nei primi anni del 2000 si trasferisce a Parigi, città che vede gli esordi e la costruzione del suo percorso professionale di fotografo. Molte le testate italiane e internazionali che hanno pubblicato le sue foto: Vogue, le Monde, lnterview, W, Morie Claire, D La Repubblica delle Donne e IISole24ore.
Oltre ai ritratti e agli scatti per il mondo fashion, dal 2016 intraprende un percorso estetico scevro da commissioni e orientamenti editoriali, consolidando un linguaggio di ricerca concentrato sull’utilizzo della fotografia istantanea.