Ricominciamo?
C’è da fare pace con gli anni trascorsi, che ne usciamo tutti un po’ acciaccati. Dici che è l’umidità? Non saprei, sai. Poi sui social è venuta fuori questa storia che se dici in inglese “2022” si pronuncia “Two Thousand And Twenty Two” e quel “two” suona pericolosamente come un “too”, che se lo rileggi e ci pensi vuol dire “sono un 2020 anch’io” e ormai è assodato che il 2020 è solo il 2012 catastrofico che i Maya avevano previsto, solo che avevamo capito male la data di consegna. Altro che male, malissimo. E il 2021 non è stato una passeggiata: a giudicare dalle premesse, non lo sarà nemmeno il 2022. Ma in fondo non è quello che diciamo ogni anno, da sempre?
C’è molto da fare, ma noi siamo così, ci piace rimboccarci le maniche e accogliere le nuove sfide. Motori accesi, propositi sempre buoni – almeno sulla carta -, autostima altalenante, diete da iniziare e terminare in tempo record, quadri da raddrizzare, nuove cose da scoprire: alcuni schemi si ripetono e la loro ripetitività è rassicurante, come una coperta calda e morbida mentre fuori nevica. Finché c’è prospettiva c’è speranza, non diceva così il proverbio? Che poi è una cosa che ci piace un sacco, la speranza ma anche la prospettiva, soprattutto quando cambia e si rinnova e un poco cambia pure noi. È una cosa bella, quasi quanto un piatto di carbonara.
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